
Endometriosi
L’endometriosi è una condizione invalidante che interessa ragazze e donne in età fertile.
Se è vero che di endometriosi non si muore, per le donne che ne soffrono il ciclo mestruale diventa così invalidante da impedire una normale vita di coppia e lo svolgimento delle attività quotidiane.
Cosa è l’Endometriosi e cosa comporta
Con il termine endometriosi si indica la presenza anomala di cellule endometriali (la mucosa uterina) all’esterno dell’utero. Questa condizione può essere causa di infiammazione cronica e portare a danni per l’apparato genitale femminile e per gli organi interessati.
Non vi sono cause certe che provocano l’insorgere dell’endometriosi. Tra le ipotesi più accreditate troviamo:
- Mestruazioni retrograde, ovvero il passaggio di tessuto endometriale durante le mestruazioni, attraverso le tube fino a raggiungere le localizzazioni a livello pelvico o peritoneale.
- Metaplasia celomatica
- Migrazione delle cellule endometriali attraverso i vasi sanguigni o linfatici.
Alla base dell’endometriosi vi è comunque uno stimolo ormonale associato ad un processo infiammatorio che favorisce la progressione della patologia.
Sono 3 milioni nel mondo le donne con diagnosi conclamata di endometriosi, ovvero il 10 - 15% delle donne in età fertile. Di queste quasi il 50% ha difficoltà a concepire o soffrono di infertilità.
Non esistono chiare correlazioni tra fattori di rischio e l’insorgenza della patologia endometriosica anche se sono state individuate diverse ipotesi collegate allo stile di vita, all’alimentazione o a fattori genetici.
Non esistono chiare correlazioni tra fattori di rischio e l’insorgenza della patologia endometriosica anche se sono state individuate diverse ipotesi collegate allo stile di vita, all’alimentazione o a fattori genetici.
Diagnosticare l’endometriosi è difficile, spesso i primi sintomi vengono confusi con normali dolori mestruali e il ritardo medio nella diagnosi è di 9 anni.
Tra i principali sintomi troviamo:
- Dolori molto intensi durante il periodo mestruale
- Dolori durante le funzioni fisiologiche durante le mestruazioni
- Dolori pelvici cronici
- Dolore nei rapporti sessuali
Anche nel caso in cui non si avvertano questi sintomi è comunque possibile essere affetti da endometriosi e avere problemi legati alla fertilità.
Per questo è importante sottoporsi a controlli periodici dal proprio ginecologo di fiducia. Una diagnosi precoce è infatti indispensabile per bloccare la progressione della malattia e agire sui sintomi.
Come viene contrastata l’endometriosi
L’endometriosi va trattata dal punto di vista medico per agire sulla patologia e sul dolore. Grazie all’utilizzo della pillola anticoncezionale viene inibita l’attività ovarica, bloccando l’ovulazione e, in conseguenza, il sanguinamento delle mestruazioni.
Nei casi più severi, che non rispondono a questo tipo di trattamento, si interviene con altri farmaci fino ad arrivare alla chirurgia per rimuovere i tessuti endometriali.
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La diagnosi
Effettuare una diagnosi basandosi su un sospetto clinico corretto è fondamentale. Porre le giuste domande ed ascoltare attentamente quanto la paziente riporta, oltre ad un’approfondita visita ginecologica sono le basi per giungere alla diagnosi.
L’ecografia pelvica è importante soprattutto nei casi di endometriomi o cisti endometriosiche. Anche la rigidità del setto vagino-rettale è un indice di presenza della patologia individuabile tramite indagine ecografica.
La diagnosi definitiva è comunque data da esame istologico effettuato in laparoscopia.
La terapia
La terapia classica per l’endometriosi ha la finalità di arrestare la progressione della malattia. Una delle terapie è l’assunzione di progesterone o di una pillola estrogeno – progestinica, entrambi somministrati in continua. In alternativa è possibile valutare l’assunzione di agonisti GnRH che inibiscono la secrezione di gonadotropine.
Anche gli integratori fitoterapici sono recentemente entrati a far parte come coadiuvanti delle terapie consigliate, soprattutto come supporto all’organismo nella terapia nel lungo termine.
Lo studio sull’infiammazione nell’endometriosi ha testato infine l’utilizzo dell’acido Alfa-lipoico, che permette di inibire l’infiammazione, nota molecola antinfiammatoria.
Un nuovo approccio: il trattamento immunitario
Da una diagnosi tardiva di endometriosi di 4 grado infiltrante all’utilizzo di stimolanti del sistema immunitario: ecco la testimonianza di come è stato possibile evitare l’approccio chirurgico e gli effetti collaterali della terapia ormonale.
La mestruazione retrograda è infatti un processo fisiologico al termine del quale un sistema immunitario efficiente provvede a ripristinare lo stato di eubiosi. Questo processo è deficitario in chi è affetto da endometriosi.
L’esperienza dell’utilizzo di specifiche sostanze naturali immunomodulanti, come gli estratti di funghi Reishi e Shitake ad elevata titolazione in lentinano, in combinazione alla Nattochinasi, ha permesso di raggiungere miglioramenti come:
- Riduzione rapida del dolore pelvico, anche a livello delle aderenze
- Riduzione della stanchezza cronica
- Ripristino del flusso mestruale
- Aumento dell’energia.

Endyla
Endyla rappresenta un nuovo concetto di immunomodulazione derivante dalla ricerca su principi attivi naturali che svolgono azione regolante del sistema immunitario, contenimento della vascolarizzazione delle isole endometriosiche, intervenendo anche sui tessuti adesi in conseguenza della costante infiammazione.